“Cucire il tempo. L’arte come tessitura del quotidiano” Peschiere Giulio Romano

Con l’esposizione delle opere di Rosanna Bianchi Piccoli e Antonella Zazzera nelle Pescherie di Giulio Romano a Mantova, per la prima volta adibite a spazio espositivo dopo i recenti interventi di restauro, si conclude il progetto espositivo Cucire il tempo, dedicato al tema dell’arte come tessitura del quotidiano.

Curato da Stefano Baia Curioni e Melina Mulas, a partire da una riflessione sul lavoro di Maria Lai, il progetto presenta la ricerca di sei artiste italiane che esplorano la pratica del fare arte come gesto che “accoglie, cuce e riordina l’amore profondo per le proprie origini”: tessitura, infanzia, ascolto, fiaba, narrazione, silenzio e radici sono alcune delle parole d’accesso per la comprensione del loro lavoro meticoloso e paziente.

“Nell’anno dedicato a Venere e alla possibilità di una rinascita – racconta Stefano Baia Curioni, direttore della Fondazione Palazzo Te – abbiamo sentito l’importanza di una mostra dedicata a una particolare qualità del fare arte: quella di raccogliere i fili della gioia e del dolore assieme per tessere il presente in modo umano e generoso. Le artiste scelte hanno questo in comune: capacità di vedere e di farci vedere i doni del presente”.

La rassegna Cucire il tempo – promossa dal Comune di Mantova, Fondazione Palazzo Te e Fondazione le Pescherie di Giulio Romano, in collaborazione con Archivio Maria Lai e Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, con il contributo PIC | Regione Lombardia e con il progetto grafico di Corraini Edizioni – nasce da una intuizione di Melina Mulas: “Ho avuto la fortuna di conoscere alcune artiste, le ho incontrate perché le ho cercate, attratta dalla dimensione spirituale della loro ricerca, nel loro fare. Ognuna, in modo diverso, trasforma e alchimizza i temi e il tempo della propria vita, come fossero tessitrici”.

Il terzo momento espositivo, dal 19 ottobre al 7 novembre 2021, presenta le opere di bisquit di porcellana di Rosanna Bianchi Piccoli e le sculture in rame di Antonella Zazzera, lavori inediti o appositamente compiuti per la mostra mantovana.

Rosanna Bianchi Piccoli è un’artista nota per la sua ricerca sulla ceramica dalle origini al contemporaneo. La selezione delle cinque sculture esposte, realizzate tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila, racconta il rapporto dell’artista milanese con la terra e l’argilla, intese come “scrigni” che contengono la materia e la sacralità del tempo. Le opere – tra cui Se noi siamo la terra (2001) – sono legate con fili colorati, evocativi del suo vissuto.

Antonella Zazzera, artista umbra, lavora con il rame. Le due opere presentate a Mantova – tra cui la scultura Armonico iniziata nel 2011 e ripresa e terminata in occasione di questa mostra – interpretano il concetto di tessitura come sedimentazione. Attraverso fili di rame intrecciati e stratificati, le sculture indagano la centralità della Luce nella definizione dello Spazio e della Forma.

“Le sei artiste tessono sia la gioia che il dolore – spiega Melina Mulas che le ha registrate e ritratte con la fotografia – rammendano ferite che generano bellezza, la guarigione e la gratitudine sono l’ordito della loro arte; più intessono e più aprono alla dimensione di libertà che unisce, con un filo, tutte le donne in un’antica sorellanza. Con alcune di loro è nata una spontanea e profonda amicizia. C’è un aspetto, un ingrediente fertilizzante, nel lavoro di queste artiste, che è quasi impossibile esprimere a parole: l’umiltà, nel senso di humilis, dalla terra”.

Nelle due tappe espositive precedenti sono state presentate le opere di Maria Lai in dialogo con i monocromi di Sonia Costantini (7 – 26 settembre 2021) e quelle di Marta Allegri accanto alle sculture di Irene Lanza (28 settembre – 17 ottobre 2021).

Orari: venerdì 16.00 – 20.00; sabato e domenica 10.00 – 12.30 e 16.00 – 20.00 o su appuntamento segreteria@fondazionepalazzote.it

Ingresso libero fino ad esaurimento posti, gli accessi saranno contingentati nel rispetto delle normative vigenti

Immagine: Rosanna Bianchi Piccoli, Nascita di Venere 2004, biscuit di porcellana tenera 1280°, corda, calza di seta, 16x47x27 cm

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