Black to the future! Non è solo il titolo del formidabile quarto album dei Sons of Kemet, ma rappresenta una sintesi perfetta dell’approccio alla musica di questa super band londinese, vincitrice del Mobo Award 2021 come “BEST JAZZ ACT”.
Il riconoscimento evidenzia la forza delle loro esibizioni live, come è lecito aspettarsi da una band guidata dal sassofonista Shabaka Hutchings, leader di altre premiate formazioni come Shabaka & The Ancestors e The Comet is Coming. Il sassofonista e clarinettista ha firmato per Impulse! nel 2018 dopo sei anni in cui è salito alla ribalta con una serie di incredibili sold-out shows internazionali, ridefinendo i confini della vecchia concezione di “genere musicale”. Durante il suo percorso ha ottenuto importanti riconoscimenti tra cui due nomination al Mercury Prize, un MOBO Award ed è stato inserito nel 2020 come uno dei “Musicians Shaping The Future Of Jazz” da Downbeat.
Accanto al sax di King Shabaka, la formula musicale di SOK aggiunge la tuba di Theon Cross (tuba), e ben due percussionisti: Edward Wakili-Hick e Tom Skinner.
Sons of Kemet è apparsa sul New York Times in “Songs That Matter Right Now” e in “Best Songs of the 2010s” di Pitchfork, oltre ad essere stati inclusi nella colonna sonora di spettacoli innovativi tra cui Homecoming di Beyoncé su Netflix e il pluripremiato I May Destroy You (BBC / HBO) di Michaela Coel.
Con Black to the Future (Impulse! Records 2021) in primo piano resta sempre il recupero di tematiche e simbologie ancestrali afro-futuriste, calate nella realtà contemporanea militante di esperienze come Black Lives Matter, e proiettate nel futuro con una musica fresca e ricca di colore, passione e vitalità. Un laboratorio culturale e sonoro tipico del sempre ribollente contesto musicale londinese, di cui Hutchings rappresenta senz’altro l’icona più attuale ed autorevole.