Lamberto Pignotti (Firenze, 1926)
Nato in una famiglia dove l’arte è di casa, il padre è un pittore post-macchiaiolo apprezzato dal pubblico, Lamberto Pignotti che sin da giovane frequenta gli ambienti culturali della città si Laurea a Firenze nel 1968, anno in cui deciderà di trasferirsi a Roma. Già nel 1944 dopo aver assimilato la lezione delle Avanguardie avvia la sperimentazione di arte verbovisiva e nella metà degli anni ’50 inizia l’attività saggistica collaborando a periodici di interesse nazionale, programmi televisivi e riviste italiane e straniere. Nel 1963 insieme a Eugenio Miccini, Giuseppe Chiari ed altri artisti e critici da vita al Gruppo ’70 e dopo pochi mesi partecipa alla creazione del Gruppo 63. Dal 1971 ha insegnato alla Facoltà di Architettura di Firenze e poi al Dams di Bologna tiene corsi suoi rapporti fra avanguardie, mass-media e new-media. La sua opera artistica procede rapportando segni e codici di diversa provenienza: linguistici, visivi, dell’udito, del gusto, dell’olfatto, del tatto, del comportamento, dello spettacolo. Da questa ampia attività multimediale e sinestetica nascono le “Poesie e no”, le “cine-poesie”, le cassette logo-musicali, i libri oggetto, le poesie da toccare, da bere, da mangiare, i “chewing poems” e le “poesie visive”, sotto forma di collage o di interventi su foto di cronaca, di moda, di pubblicità. Ampissima l’attività pubblicistica nel campo della poesia, della narrativa e della saggistica, oltre ad aver collaborato con testate giornalistiche nazionali, programmi culturali e curato mostre di poesia visiva, rassegne d’arte, dibattiti, festival e convegni culturali. Presente nelle più importanti rassegne d’arte internazionali come la Biennale di Venezia, la Quadriennale di Roma, la Biennale di San Paolo e nei musei e spazi pubblici di tutto il mondo il lavoro di Lamberto Pignotti viene omaggiato costantemente da mostre e rassegne nelle più importanti gallerie d’arte italiane e straniere.