STILOGRAFICA DA COLLEZIONE CARAVAGGIO °

Leonardo, Michelangelo, Raffaello e adesso Caravaggio. La nostra collezione di strumenti di scrittura dedicata ai grandi artisti del passato si arricchisce di una Stilografica che celebra il genio dell’arte noto per la sua vita sregolata e per la sua opera che rivoluzionerà la pittura del Seicento: Michelangelo Merisi detto Caravaggio. Ricorrono 450 anni dalla sua nascita avvenuta il 29 settembre del 1571 a Milano, da Fermo Merisi e Lucia Aratori, nel giorno di San Michele Arcangelo.

Ed è soltanto di una quindicina di anni fa, precisamente nel 2007 che è stato ritrovato, nell’Archivio diocesano di Milano, l’atto di battesimo in cui si legge che il 30 settembre del 1571 Michelangelo “Merixio”, figlio di Fermo e Lucia, veniva battezzato nell’antica chiesa milanese di Santo Stefano in Brolo, alla presenza del padrino Francesco Sessa, eliminando così gli storici dubbi su chi ipotizzava che la sua nascita fosse avvenuta nella cittadina bergamasca.

La sua fama è grande. Continuamente e in maniera casuale riaffiorano dagli archivi documenti che arricchiscono la nostra conoscenza di questo personaggio straordinario che non ha lasciato nessuna traccia scritta di suo pugno, né una lettera, né una dedica o altro. Ed ecco che ogni forma di documento può contenere delle informazioni a noi utili, come ad esempio la celebre trascrizione dell’interrogatorio giudiziario, a seguito della querela del pittore romano Giovanni Baglione, nel 1603.

E’ qui che tra le righe di un interrogatorio, redatto secondo il linguaggio burocratico dell’epoca, compare il tema della pittura “del naturale” che ebbe in Caravaggio uno dei suoi più alti sostenitori e che si ritrova quando afferma che “valent’uomo” è il pittore che sappia “depingere bene e imitar bene le cose naturali. Null’altro ci è giunto direttamente dall’artista che dalla fine del Cinquecento era celebrato nelle numerose biografie redatte dagli studiosi dell’epoca, italiani ed europei, come il fiammingo Karel van Mander, il senese Giulio Mancini, lo stesso Giovanni Baglione, la cui biografia è una delle fonti più ricche per le notizie su Caravaggio, il romano Giovan Pietro Bellori che elabora la teoria del “bello ideale” contro la pittura al naturale, infine dalla Germania, il giudizio positivo di Joachim von Sandrart che soggiornò a Roma tra il 1629 e il 1635 e in qualità di curatore della Collezione Giustiniani era a diretto contatto con numerose opere di Caravaggio.

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