A Palazzo Magnani fino al 12 marzo è in mostra “L’arte inquieta. L’urgenza della creazione””

La mostra presenta al pubblico una selezione di autori che hanno guardato alla propria realtà interiore e al mondo, dove l’arte inquieta” è figlia di vicende personali e collettive, di quell’urgenza espressiva dell’artista e dell’esplorazione degli infiniti volti ed espressioni dell’identità umana.

Una mostra dove dialogano autori di poetiche fondative la nostra modernità con opere talvolta provenienti da mondi esclusi, oggi considerate un prezioso e necessario archivio dell’immaginario: l’art brut, dunque, visionaria e dai linguaggi inediti, come già avevano intuito i grandi maestri delle avanguardie che aprono le sezioni espositive: Paul Klee, già nel 1912, Max Ernst e il SurrealismoJean Dubuffet nel 1945.

L’Arte Inquieta. L’urgenza della creazione si articola in stanze tematiche (volto metamorfico; serialità, ossessioni e monologhi interiori; cartografie, mappe e mondi visionari), con autori e opere che si accostano per affinità di generi e di linguaggi: un percorso espositivo che indaga la bruciante vitalità dell’artistala sua inquieta identità nello sguardo sulla storia, su desideri e realtà di questo mondo.

Questa mostra sarà carbon neutral: la Fondazione Palazzo Magnani si impegna, infatti, a partire da questa esposizione, a compensare totalmente le tonnellate di CO2 emesse nell’atmosfera per la produzione delle attività culturali che organizza.

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