Al Mart confronti e parallelismi per ” Caravaggio. Il Contemporaneo”

Conviene ribadire due concetti fondamentali e apparentemente contraddittori: tutta l’arte è arte contemporanea; contemporaneo è un dato non ideologico, ma semplicemente cronologico. E’ questa la forza dell’arte in divenire, che va ritenuta contemporanea non in quanto più o meno sperimentale, più o meno avanzata, ma solo in quanto concepita, elaborata ed espressa nel nostro tempo. Non c’è altro modo di essere contemporanei che essere qui e ora. Così, insieme alla contemporaneità di ciò che esiste, c’è la contemporaneità di ciò che è esistito e continua a vivere“.

Così scriveva in un saggio nel 2012 il celebre critico d’arte Vittorio Sgarbi, oggi presidente del Mart, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, che lo scorso ottobre aveva aperto la mostra “Caravaggio. Il contemporaneo” dedicata al rapporto tra antico e contemporaneo un principio al centro della nuova stagione.

Una proposta espositiva basata su confronti e parallelismi che indaga la grande attualità del linguaggio caravaggesco attraverso il dialogo di uno dei dipinti più drammatici del maestro, il “Seppellimento di santa Lucia” , la prima opera siciliana di Caravaggio conservata a Siracusa nella Chiesa di Santa Lucia alla Badia e rimasta in mostra fino a dicembre, per lasciare il ruolo del confronto alla sua replica, con una selezione di opere di Alberto Burri come Ferro proveniente dalla Galleria Nazionale di Roma, una Plastica, da una collezione privata e tre opere dalle Collezioni del Mart.

Non è la prima volta che Caravaggio e Burri vengono messi a confronto, entrambi gli artisti hanno amato la Sicilia, la ferita sulla gola della Santa si ritrova nella ferita del Ferro di Burri fino a quella del territorio siciliano.

In un continuo rimando tra immagini, simboli e affinità, il percorso prosegue con l’esposizione del grande dipinto I naufraghi di Cagnaccio di San Pietro (nella foto)  appartenente al Mart, l’opera richiama il tema della morte e si specchia nel suo doppio essendo infatti  esposta di fronte al suo bozzetto. L’attualità dell’immagine è data dal tema :  il  naufragio; un genocidio contemporaneo che attraversa i continenti e che si riversa sul Mediterraneo e sulle coste della Sicilia.

Il realismo caravaggesco nel Novecento si incarna nella figura di  Pier Paolo Pasolini. Affascinato da Caravaggio fin dagli studi giovanili con Roberto Longhi, il poeta condivide con il Maestro seicentesco l’attenzione per i tipi umani e l’approccio crudo e realista che caratterizzano le descrizioni delle borgate. Le affinità tra i due personaggi si ritrovano  anche nelle travagliate esistenze segnate da scandali, eresie e da morte violenta. Il parallelismo in questo caso è presentato attraverso le opere di Nicola Verlato che da anni raffigura Pasolini quale icona contemporanea, oltre a cinque ritratti fotografici scattati da  Dino Pedriali poco prima della prematura scomparsa.

Due opere sipario per questa esposizione che attualmente non è visitabile in quanto il museo è chiuso ma è possibile visionare attraverso il sito web, si tratta di un’opera di Hermann Nitsch delle Collezioni del Mart e una di Margherita Manzelli della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e nel Foyer un’opera di Andrea Facco, mentre i focus di approfondimento sono dedicati ad artisti visivi il cui lavoro richiama l’estetica caravaggesca : Nicola Samorì e Luciano Ventrone.

 

 

 

 

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