Eugenio Miccini, Senigallia e il Munsif lo ricordano con una mostra

La città di Senigallia e il Munsif ricordano Eugenio Miccini con una mostra curata da Chiara Diamantini e Stefano Schiavoni. L’evento inaugurato a Palazzetto Baviera,  resterà aperto al pubblico fino al 25 aprile 2023

 Nato a Firenze nel 1925, Miccini si laurea in Filosofia ed entra fin da giovane a contatto con poeti e scrittori come Mario Luzi, Piero Bigongiari e Alessandro Parroncini. Dopo alcune esperienze nella poesia tradizionale fonda, assieme ad altri artisti, il Gruppo 70, coniando di fatto la poesia visiva. Da poi vita nel 1968 al centro Tècne, promuovendo attività ed eventi culturali di tipo performativo. Collaborerà attivamente anche col Gruppo dei 9 e fonderà, nel 1983, il Gruppo Internazionale Logomotives, testimoniando un interesse attivo e di continua ricerca verso le arti.

Miccini inizia a frequentare la città di Senigallia nel 1981, quando viene inaugurato, grazie a Carlo Emanuele Bugatti, il progetto Munsif. Artefice di quella che sarebbe stata una lunga e prolifica collaborazione fu la poetessa visiva Chiara Diamantini, con la quale Miccini aveva già esposto in passato. A ufficializzare il tutto fu invece la Conferenza Stampa di presentazione dei nuovi Archivi della Poesia Visiva del Museo Comunale dell’Informazione, tenuta il 31 agosto 1987. Da quel momento in poi furono molti gli appuntamenti culturali realizzati grazie all’artista: i dibattiti nell’ambito della rassegna Incontri di Marca, nel 1987; l’allestimento dell’importante mostra della donazione Miccini alla Rocca Roveresca, nel 1988; la performance “Sinfonia Cromatica”, progettata per la rassegna I Colori della Pace a Palazzetto Baviera, nel 1989.

Eugenio Miccini ha continuato a frequentare Senigallia e progettare, assieme al Munsif, iniziative importanti e intelligenti, coinvolgendo decine di artisti, poeti, musicisti e intellettuali che hanno col tempo saputo mantenere alto il profilo artistico e culturale della città di Senigallia. Questa mostra vuole ricordare l’artista, riproponendo al pubblico di oggi il suo lavoro.

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