Rimini. Dal 4 maggio al via la 4° edizione della Biennale del Disegno

Bastardilla, Hitnes, Ericailcane “Fino a qui ve la posso raccontare”.

L’esposizione nasce da una “diversa” esperienza di vita in un villaggio nel cuore della Amazzonia colombiana. Dalla intensa convivenza nel villaggio, dal lungo viaggio e dallo straordinario ambiente naturale che li ha ospitati, gli artisti, tutti provenienti dal mondo “dell’arte pubblica o street art”, hanno sentito l’esigenza di raccontare, giorno per giorno, con i propri disegni la straordinaria esperienza, e i disegni sono stati raccolti in un “libro di viaggio” edito da D406 e Modoinfoshop.

Progetto espositivo poco diffuso a causa del Covid, che approda dunque a Rimini in una forma pressoché inedita. Arricchita dagli scritti dell’antropologo/sociologo colombiano Marco Tobon, l’esposizione affronta il tema “ecologico” senza retorica e paternalismo, ponendo l’Uomo in posizione non di dominio, ma subalterna verso l’Ambiente Naturale, in una costante ricerca di possibile simbiosi.

l disegni più numerosi e ispirati paiono essere quelli di Bastardilla, artista “di casa” (nata a Bogotà dove vive e lavora per buona parte dell’anno) molto sensibile alle tematiche ambientali e sociali, che ha rivolto il suo sguardo soprattutto sull’aspetto antropologico, concentrandosi dunque sugli abitanti del villaggio, ritratti e trasfigurati sulle pagine del suo taccuino. Bastardilla peraltro è già conosciuta a Rimini dove ha realizzato, alcuni anni fa, una grande pittura murale poco distante dal Museo della Città, sede dell’esposizione.

Di pregevolissima fattura anche i disegni ad acquarello, leggeri ed eterei, del “botanico” Hitnes che si è concentrato appunto sull’aspetto naturale/vegetale dell’ambiente amazzonico.

Pierpaolo Curti e Pierluigi Pusole “Il viaggio quale dimensione mentale”.

Paesaggi a confronto, rappresentati da immagini di intensa spiritualità ed efficacia evocativa. Lo spazio e’ protagonista, frutto di una ricerca metafisica e concettuale. Artisti molto noti nel panorama nazionale (entrambi presenti alla triennale di Milano inaugurata pochi giorni or sono) che da alcuni anni hanno fatto del disegno la loro forma di linguaggio preferita.

Di grande interesse la varietà di tecniche e di segni su carta: da minuziose miniature a grafite (Curti), a carte fortemente espressive ottenute con insistiti “passaggi” a penna biro nera e rossa, a grandi carte a tecnica mista con prevalenza di inchiostro colorato (Pusole).

Mara Cerri e Alessandro Tota “Evoluzione del fumetto d’autore italiano”

La proposta vuole sottolineare il crescente interesse verso il linguaggio a fumetti oramai universalmente riconosciuto quale forma artistica di “disegno narrativo”, linguaggio in grande espansione quanto a pubblico e autori, anche in Italia.

Mara Cerri e Alessandro Tota sono artisti ultra conosciuti nel firmamento del

fumetto europeo. Hanno stampato i loro lavori con le più importanti case editrici italiane e francesi (ultimissima uscita pochi mesi fa di Mara Cerri con la trasposizione a fumetti per Coconino de “L’amica geniale”…). In tutti e due gli autori la dimensione del viaggio è tema ricorrente e centrale della propria poetica.

Giuliano Guatta “Fisiognomica del pensiero”

Il progetto espositivo consiste nella presentazione di minuziosi ritratti a penna  biro su carta, di 54 fra i più riconosciuti pensatori (filosofi, antropologi, sociologi) della contemporaneità.

I disegni sono caratterizzati da una uniformità stilistica, un distacco descrittivo

che li pone tutti su uno stesso piano, senza privilegiare l’uno rispetto all’altro. Una sorta di catalogo generale di “ritratti ufficiali”. L’artista si è concentrato nel far emergere la testa/volto del soggetto, “l’involucro” che produce, contiene e da cui si propaga il pensiero. Si tratta dunque di teste sospese, come priva di peso specifico è la consistenza del pensiero, alludendo così alla relazione tra la fisionomia dei volti e l’immaterialità delle idee. “Il viaggio” è dunque qui inteso quale continua trasmissione della conoscenza.

E ancora: Vanni Cuoghi, Guido Volpi, Fabrizio Loschi

Ana Juan

artista madrilena, disegnatrice celeberrima conta collaborazioni illustri con l’editoria in tutto il mondo fra cui spiccano le quaranta copertine per il The New Yorker, le copertine per i romanzi della Alllende e numerosissime interpretazioni di favole nordiche pubblicate in molti Paesi e in Italia dalla Logos Edizioni.

Si ricordano poi le numerose collaborazioni con il mondo del teatro fra cui, tra le più recenti, quella con il teatro dell’Opera Pavarotti di Modena per il quale ha realizzato un raffinatissimo disegno di grandi dimensioni, divenuto immagine della prima rappresentazione della stagione “Fedora”, esposto per la prima volta proprio alla Biennale di Rimini.

In mostra inoltre numerose tavole a carboncino su carta che illustrano e raccontano fiabe “noir”, nelle quali la storia dell’arte spagnola traspare con grande forza e chiarezza.

 Paco Pomet

Artista fra i più affermati in terra Iberica, protagonista acclamato a “Dismaland” il parco divertimenti/installazione artistica organizzato/ta da Banksy in Inghilterra nel 2015.

Si presentano a Rimini disegni a carboncino e grafite colorata di grande qualità ed efficacia, di un realismo “deformato” che vuole sottolineare le contraddizioni e le inquietudini della contemporaneità.

La Biennale del Disegno è organizzata dal Comune di Rimini e curata da Massimo Pulini.

 

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