“Il grido” di Munch ispira una collezione di gioielli della Bottega orafa Massai

Camminavo lungo la strada con due amici – era il tramonto -, sentii come un soffio di malinconia. Tutto d’un tratto il cielo si trasformò in rosso sangue. MI fermai, mi appoggiai alla staccionata stanco morto – vidi le nuvole fiammanti come sangue e simili a sciabole sopra il fiordo e la città nero pesto. I miei amici continuarono – io stavo lì, tremante di angoscia – e sentii come un grido forte, infinito che attraversava la natura”.

Queste parole annotate su un taccuino e l’esperienza vissuta in prima persona per molto tempo tormentarono l’animo dell’artista più iconico del Novecento  Edvard Munch fino a che non trovarono espressione nell’opera che più di ogni altra ha incarnato la disperazione e la tragicità del secolo scorso. Del dipinto  “Il grido” vennero realizzate diverse versioni, l’artista ne fece anche  una in pastello ed esiste una  litografia del 1895, ma il più noto è senza dubbio  il dipinto del 1893 conservato alla Galleria Nazionale di Oslo ed entrato nel nostro immaginario come l’opera più rappresentativa del Novecento e nell’arte dell’Espressionismo.

 

Un’opera d’arte che interpreta il disagio dell’uomo moderno, la sua angoscia, la disperazione, il male di vivere, un’opera destinata a rimanere per sempre nell’olimpo dei capolavori dell’arte di tutti i tempi, icona pop dal messaggio universale. Anche l’arte del gioiello si è ispirata a questo straordinario dipinto per una collezione unisex in oro e diamanti  dedicata agli amanti dell’arte e a tutti quelli che cercano l’unicità di un gioiello esclusivo realizzato secondo le antiche tecniche orafe tramandate da generazioni.

A realizzarlo la Bottega  fiorentina degli Orafi Massai, nel centro storico di Firenze, all’interno di una casa torre, nella parte più antica della città dove la ricerca della bellezza e della novità non si ferma e la creatività si sposa con la sapienza delle tecniche artigiane per dare sempre nuove suggestioni da proporre ai propri clienti.

 

 

La forma stilizzata del protagonista de “Il Grido”, quasi sicuramente un autoritratto dell’artista, un volto deformato ed essenziale, è al centro dell’ anello. La bocca aperta è allungata, il naso sono due fessure appena accennate, le sagome delle mani a coprire le orecchie sono preziose filigrane, gli occhi sono spalancati ma ospitano due preziosi diamanti. Dal volto ritratto nel grido disperato  si distribuiscono sulla superficie sferica tanti raggi che rappresentano le onde sonore che, come nel celebre dipinto, conferiscono movimento a tutta la scena, accompagnando come un vortice marino il movimento circolare dell’anello.

 

 

Un’opera d’arte orafa scaturita da un attento studio dell’opera d’arte in sé e della sua interpretazione e traduzione in termini tecnici, dedicata a chi nel gioiello cerca un modo per esprimersi e per distinguersi senza però fare a meno della preziosità e di un valore solido nel tempo. Un gioiello unico e universale. L’anello che oggi vi presentiamo è solo la prima creazione della  “Collezione Munch” che sarà sviluppata in futuro per arricchire le proposte di gioielli da vivere e da collezionare di  Massai Orafi a Firenze.

 

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